VOGLIAMO E DOBBIAMO ESSERE DIFFERENTI: SEMPLICEMENTE LIBERI

Pubblicato il da ipharra.over-blog.it

Il documento emesso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace , dopo una attenta lettura, ci induce a qualche breve considerazione “ a caldo”, ma torneremo più dettagliatamente sull’argomento.

Iniziamo con il dire che la globalizzazione – o mondialismo come preferiamo noi chiamare il fenomeno - è un progetto,un’ideologia ed una tendenza.

Il Mondialismo può essere combattuto solo se lo si anticipa nelle mosse che deve compiere, non cercando di recuperare quel che ha già conquistato. Il crollo verrà da se, se si arresta il progetto nella sua marcia poiché,per non fallire, esso deve rispettare una certa cadenza. Esistono, nel genere umano, memorie che possono essere addormentate,ipnotizzate,drogate, ma non cancellate. Se si ridestano l’esigenza del recupero dello stato originario porterebbe quel che resta dei popoli ad una resa dei conti con il mondialismo. Per questa ragione la pressione del  mondialismo sulle “ coscienze” ha da essere costante. Per questo deve continuare a mantenere fuori gioco questa memoria conquistando sempre nuovi traguardi che impegnino gli individui a continui adattamenti nel segno della “ modernità” e del “ progresso” contro la barbarie del “ vecchio”.

In questa ottica il documento del Vaticano è illuminante sulla strategia che si intende perseguire, esso è all’avanguardia progettuale immaginando un esercito invisibile, così che l’oppressoire di ogni individuo o di una moltitudine di individui sia rappresentato dal condizionamento culturale e dal controllo delle tessere magnetiche che ciascuno avrà in tasca e dalle quali dipenderà per alimentarsi, per avere medicine e per avere giustizia.

Quando si parla  di sistema monetario internazionale si tende generalmente configurare il complesso delle norme e delle istituzioni che regolano le relazioni tra le monete e le banche centrali dei vari paesi, mettendo opportunamente in evidenza il ruolo che tali strumenti hanno svolto e svolgono nel favorire la onnipresente e ormai mitica cooperazione economica internazionale “ per uno sviluppo che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni”.Dietro queste ipocrite affermazioni si cela la tetra realtà del disegno mondialista, che prevede la costituzione di un unico governo planetario cui sia riconosciuto il potere originario,sovrano e illimitato di decidere sulle principali questioni economiche e politiche attinenti le vicende dei singoli Paesi, perciò desautorati e fagocitati dal marasma di un cosmopolitismo sfrenato ed egualitarista, dal brutale appiattimento delle etno-culture, dal mostruoso sradicamento dei vincoli tradizional-comunitari.

Parafrasando Nietzsche potremmo dire:” Il Mondialismo avanza, guai a colui che porta dentro di se il mondialismo”.

Ora che anche il Vaticano scende in campo aperto a favore del Mondialismo dovrebbe essere chiaro a tutti che  il processo di appiattimento globale in corso è destinato a condurre ad un Nuovo Ordine Mondiale in cui il Governo Unico Planetario ( auspicato dai prelati ) – oggi occultato ai meccanismi di percezione delle masse – sarà palese e farà bella mostra di se ad una umanità ridotta a parodia delle scimmie: un’umanità finalmente incapace di provare un qualsiasi stimolo di ribellione nei confronti del potere di quel Governo. Continuando, alimentando e proponendo una accellerazione del processo già in corso, la Terra è destinata a diventare il pianeta delle “ scimmie delle scimmie”: un ibrido dominato da una monocultura e una scala di valori che non ammette pluralismi.I pilastri potrtanti sono stati eretti da tempo e poggiano sul moderno concetto di “ civiltà”, fratellanza e sussidiarietà.

Questo è il mondo che ci stanno preparando, tutti pronti ad amalgamare i popoli – o quello che ne resta- in un unico, gigantesco, frullatore che disintegri  le storie, la cultura, le civiltà,le tradizioni, l’amore per la propria terra in nome di una fratellanza universale alla quale tutti dovremmo sottostare.

Svegliatevi: è ora di iniziare a contrastare con i fatti questa aberrazione stomachevole: è ora di dimostrare che siamo e vogliamo rimanere uomini liberi dalle ideologie, dalle fedi, dall’omologazione,dall’essere tutti uguali.

Vogliamo e dobbiamo essere differenti:semplicemente liberi.

Claudio Marconi

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