IL DEBITO PUBBLICO - SPIEGAZIONE

Pubblicato il da ipharra.over-blog.it

 

 

 


 

Da: Thule Italia

 

 

 

Il Debito pubblico, insieme ai celeberrimi silenzio assordante e merda profumata, rappresenta uno dei più grandi ossimori dell'umanità.

In pratica uno stato, che ricordiamo, in quanto stato può battere moneta, prende soldi a prestito dai suoi cittadini per pagare i loro stipendi e poi paga gli interessi sui prestiti con le tasse che i cittadini pagano sugli stipendi. I serpenti che si mordono la coda sono dei dilettanti, a confronto.


STORIA DEL DEBITO

Il debito pubblico nacque nella terra  delle insolvenze bancarie, com'era prevedibile: l'Inghilterra. Dopo aver fatto fallire i banchieri fiorentini nel '300 i re inglesi non trovarono più nessuno disposto a prestare loro dei soldi per finanziare attività indispensabili alla sopravvivenza del regno quali guerre, cacce alla volpe, guerre, banchetti, guerre, tornei, guerre et similia.

Fu quindi il re Enrico l'indebitato, nel 1690, ad escogitare la brillante soluzione di farsi pagare dai suoi stessi sudditi queste spese, attraverso un metodo chiamato: regio sistema di raccolta del denaro dei cittadini che la corona si abbassa ad accettare per farli sentire in qualche modo utili.

Il risultato fu di molto superiore alle più rosee aspettative: le casse inglesi si riempirono fino a scoppiare, tanto che i regnanti non sapevano più né come spendere questi soldi, né tantomeno come fare per pagare gli interessi ai bifolchi che avevano prestato il denaro.

La soluzione fu trovata di lì a poco, con la brillante invenzione dell'Impero Britannico, una nuova istituzione bancaria che si occupava di arruolare i bifolchi succitati, stipendiarli con i soldi che avevano prestato allo stato e pagare gli interessi per mezzo di malaria, febbre gialla, cirrosi epatica e pallottole indiane.

Il debito pubblico era un'idea talmente buona che ci mise appena duecento anni per uscire dall'Inghilterra e approdare sul continente. Non sapeva nuotare.. I primi ad adottarlo furono i francesi, poi gli spagnoli, gli austriaci e infine, dopo l'unificazione, i tedeschi e gli italiani.

La ventata di vita che il debito pubblico portò nelle finanze degli stati fu inimmaginabile: ora finalmente i tristi burocrati gravi sui loro tomi di partite doppie potevano colmare tutti i conti che non tornavano emettendo buoni del tesoro, titoli di stato, CCT, CCN, CNN, BBC, ABC, 1, 2, 3, stella.

Gli effetti benefici di questa politica furono immediati: basti pensare che solo tra il 1850 e il 1901 la Spagna dichiarò bancarotta sedici volte.



IL DEBITO OGGI


Oggi  il debito è aperto non solo ai cittadini dello stato che emette i titoli ma anche ai cittadini stranieri, alle banche  straniere, agli stati stranieri. Accade così che le relazioni diplomatiche possano distendersi parecchio con l'acquisizione di titoli del debito da parte di una nazione ostile che diventa subito amica, in quanto finanzia uno stato che altrimenti sarebbe fallito. Chiedetelo a Hu Jintao, lui ha sulla scrivania le palle di due Bush e un Obama.


INSOLVENZA, ovverossia: Hai investito e te la sei presa in quel posto 

Può succedere in rarissimi casi che gli interessi sul debito non vengano pagati o si perda la totalità dei fondi investiti in titoli di stato. Spesso gli stati in bancarotta ricorrono a misure alternative di pagamento, come dare corso legale a prodotti agricoli, per esempio le rape.

Questa misura però risulta molto scomoda per la popolazione locale che si vede costretta ad andare a comprare il giornale con un carriola per trasportare gli ortaggi; di grande scuola in questo frangente l'esempio dell'Argentina. Nel 2003, dopo aver dichiarato bancarotta, il presidente della repubblica Néstor Kirchner spiazzò il mondo e risolse il problema dando corso legale alle carriole.

Comunque, nel caso abbiate investito in titoli di stato della vostra nazione e questa sia poi fallita, non preoccupatevi troppo: probabilmente il fatto che lo stato in cui vivete abbia dichiarato bancarotta vi distrarrà dal pensiero di poche migliaia di euro persi con i BTP.

 

 

                              

            
 
     

 

 

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<br /> <br /> C'é un errore. Nel 1690 regnava Maria II Stuart. L'ultimo Enrico è datato nel 1547.<br /> <br /> <br /> Errore non grave, ma può determinare la credibilità o meno dell'articolo.<br /> <br /> <br /> <br />
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