Ad occhi chiusi

Pubblicato il da ipharra.over-blog.it

di Massimo Formica

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Vi ricordate il fondo di garanzia europeo? Quello che ha salvato la Grecia e che dovrà, nelle intenzioni dei suoi istitutori, salvare tutti gli altri Paesi europei prossimi alla bancarotta? Quattrocentoquaranta milardi di euro che si è discusso per giorni se fossero sufficienti a risolvere il problema, se fosse moralmente lecito metterli a disposizione? Ecco, a quanto pare le banche potranno allungare i loro artigli anche lì. Lo ha detto il capo del nuovo maxifondo, Klaus Regling. Se le banche saranno in difficoltà, potranno, tramite il proprio governo ed offrendo un programma di ristrutturazione credibile, accedere ai soldi.


La proposta dell’ ad di Unicredit, Profumo, circa la costituzione, da parte delle venti banche europee più grandi, di un fondo privato di garanzia a tutela del sistema creditizio e questa novità che viene da Bruxelles vanno quindi nella stessa direzione. Le banche, garanti e sostegno della trasformazione produttiva capitalistica chiamata “globalizzazione”, devono restare in piedi e resteranno in piedi. I correntisti (le famiglie) pagheranno la stabilità del sistema. Perché a questo punto una cosa è chiara. L’ Europa si avvia a fare crack di brutto.


Non è un problema solo degli stati membri. Il sistema creditizio è chiaramente alla canna del gas. I titoli vanno forte, ma solo perché nei bilanci nessuno riesce a leggere bene. Quanti debiti hanno cartolarizzato ad oggi le banche italiane,per apparire in salute e prestare nuovo denaro “virtuale”? Quanti prodotti strutturati in perdita hanno in pancia? Qual è la verità del loro stato economico? Non credete a chi vi dovesse rispondere ottimisticamente, con cifre e statistiche: è tutta roba fasulla. La verità va cercata nei fatti. La cena a casa di Vespa non aveva come obiettivo (solo) l’ apertura a Casini. Bertone, il segretario di Stato vaticano, è stato l’ unico a far intendere la posta in palio, quando ha parlato delle situazioni di difficoltà sociale e dell’ immagine di preoccupante instabilità economica che il Paese rimanda.


L’ Italia sta per scoppiare. I licenziamenti Telecom, la vertenza di Pomigliano e tutte le centinaia di aziende piccole e grandi, dove i lavoratori si stanno lentamente risvegliando dal torpore mediatico in salsa berlusconiana, attestano che i tempi stanno cambiando. La realtà sta riprendendosi lo spazio occupato dall’ “immaginificio” catodico e cartaceo. I fatti riemergono. E i fatti ci dicono che alla cena di Vespa erano presenti Geronzi e Draghi. Che l’ idea di Profumo è stata annunciata qualche giorno dopo.


Che si prepara un governo tecnico di lacrime e sangue da far impallidire il tatcherismo inglese degli anni ‘80. Le banche sono alla frutta e la verità è taciuta. L’ onda sta per arrivare e sarà uno Tsunami. Possiamo scegliere di tenere gli occhi aperti o chiusi, ma nient’altro. Comunque verremo travolti. E’ l’ esito del golpe partorito dai cervelli della speculazione internazionale, che ha affossato la Grecia e con essa l’ Europa e l’ euro. La terza guerra mondiale è stata combattuta e noi abbiamo perso. Le banche vorrebbero costituirsi come arcipelaghi affioranti dalle acque del disastro, abitati dai politici, dai giornalisti, dagli economisti, dai managers, dalle élites del massacro. Conteranno i soldi, mentre vedranno le carcasse dei nostri corpi galleggiare.

 

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